L.R. 4/2006 finanziamento progetti programma RITORNARE A CASA

Interventi di sostegno alla domiciliarità per le persone con disabilità gravissime

4 Luglio 2018

La Regione ha avviato da alcuni anni un programma denominato “Ritornare a casa” (RAC), finalizzato a:

  • favorire il rientro o la permanenza in famiglia, nella comunità di appartenenza o comunque in un ambiente di vita di tipo familiare, di persone attualmente inserite in strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario o a rischio di inserimento in tali strutture, che necessitano di un livello assistenziale molto elevato;
  • migliorare il grado di autonomia e la qualità della vita delle persone con autosufficienza compromessa;
  • aiutare le famiglie delle persone non autosufficienti attraverso l’organizzazione di una rete di servizi e il sostegno al familiare di riferimento.

L’intervento mira a sostenere la persona e la sua famiglia garantendo l’acquisizione di servizi professionali di assistenza domiciliare erogati da personale in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:

  1. iscrizione nei registri delle/degli assistenti familiari istituiti presso gli Ambiti PLUS;
  2. qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale, se dedicato esclusivamente all’assistenza diretta della persona, o di Operatore socio-sanitario;
  3. frequenza, con esito positivo, di un corso di formazione professionale teorico-pratico, relativo all’area dell’assistenza alla persona;
  4. possesso di una esperienza lavorativa di almeno sei mesi nel campo della cura domiciliare alla persona con regolare assunzione documentata.

REQUISITI:

possono beneficiare dei progetti personalizzati esclusivamente le persone che necessitano di un livello di intensità assistenziale molto elevato, ossia:

  • Livello Assistenziale Base A
    Persone in condizione di disabilità grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge n. 104/1992 che non hanno accesso alle strutture residenziali e semiresidenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali comprovata da idonea documentazione. Si tratta nello specifico di persone già inserite, o in procinto di esserlo, a seguito di valutazione in UVT, in percorsi di cura all’interno di strutture residenziali o Centri Diurni Integrati o Centri Diurni a valenza socio riabilitativa, che hanno dovuto interrompere, o non hanno potuto effettuare, l’inserimento a causa dell’emergenza Covid.
  • Livello Assistenziale Base B
    Persone in condizioni di disabilità gravissima, di cui all’art. 3 del D.M. 26 settembre 2016, beneficiarie dell’indennità di accompagnamento, di cui alla legge 11 febbraio 1980, n. 18, o comunque definite non autosufficienti ai sensi dell’allegato 3 del DPCM n. 159 del 2013
  • Livello Assistenziale Primo – Contributo ordinario
    Persone non autosufficienti con totale perdita di autonomia, beneficiarie dell’indennità di accompagnamento di cui alla legge 11 febbraio 1980, n.18 o comunque definite non autosufficienti ai sensi dell’allegato 3 del DPCM n. 159 del 2013, per le quali siano state attivate o siano in corso di attivazione le cure domiciliari integrate o le cure palliative domiciliari, che necessitano di un livello assistenziale molto elevato per compiere tutte le attività quotidiane e di interventi di natura sociale e sanitari (medici e infermieristici) effettuabili a domicilio e che si trovano in una o più delle seguenti condizioni:

    • che a seguito di una malattia neoplastica si trovino nella fase terminale, clinicamente documentabile, della vita.
    • con grave stato di demenza valutato sulla base della scala CDRs con punteggio 5
    • con patologie non reversibili (degenerative e non degenerative con altissimo grado di disabilità).
    • con patologie ad andamento cronico degenerativo con pluripatologia valutate sulla base della scala CIRS a 14 item, con indice di severità uguale a 3 di cui la patologia principale con punteggio pari a 5
  • Livello Assistenziale Secondo – contributo potenziamento con due funzioni vitali compromesse.
    Si riferisce a persone che presentano le condizioni previste per l’accesso al Livello Assistenziale Primo e necessità assistenziali sulle 16 h, con monitoraggio di carattere socio sanitario intenso. Le persone devono avere almeno due funzioni vitali compromesse.
  • Livello Assistenziale Terzo – potenziamento con tre funzioni vitali compromesse
    Si riferisce a persone che presentano le condizioni previste per l’accesso al Livello Assistenziale Primo e necessità assistenziali sulle 24 h con monitoraggio di carattere socio sanitario intenso. Inoltre tali persone devono avere almeno tre funzioni vitali compromesse, di cui una relativa alla funzione respiratoria.

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALL’ISTANZA

  • verbale di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento o altra certificazione di cui all’allegato 3 del DPCM n.159 del 2013;
  • certificazione medica specialistica di struttura pubblica o privata accreditata che dimostri una delle condizioni sanitarie (schede ministeriali e regionali in ragione della patologie e condizione di accesso);
  • per il Livello Assistenziale Base A e il Livello Assistenziale Base B dichiarazione di non essere beneficiari di un piano personalizzato L.162/98 ovvero di essere beneficiari ultrasessantacinquenni di piani personalizzati L.162/98 con punteggio nella scheda salute superiore a 40;
  • per il Livello Assistenziale Primo, Secondo e Terzo dichiarazione di non essere beneficiari di un piano personalizzato L.162/1998;
  • attestazione ISEE di tipo SANITARIO in corso di validità rilasciata da un Centro di assistenza fiscale (CAF).
  • Consenso Informato del familiare
  • valutazione multidimensionale

 

Per Informazioni

Responsabile del Procedimento
D.ssa Caterina Brundu
Tel: 0785368042
mail: caterina.brundu@comune.bosa.or.it

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